Falla risolta in Facebook frutta 40 000 dollari al suo scopritore

In pratica, qualunque sito che consentisse agli utenti il caricamento di immagini poteva essere attaccato e in molti casi scardinato, prendendone il controllo. Ovviamente Facebook, essendo un social network basato proprio sul caricamento di immagini da parte degli utenti, era un bersaglio molto esposto e molto appetibile.
Leonov avrebbe potuto sfruttare la propria scoperta per attaccare Facebook, oppure venderla sul mercato nero del crimine informatico, come purtroppo fanno in molti, ma ha scelto un�altra strada: ha tenuto segreta la scoperta, condividendola soltanto con gli addetti alla sicurezza di Facebook. Il social network ha corretto la falla nel giro di tre giorni. Gli utenti, oltre un miliardo e mezzo in tutto il mondo, non si sono accorti di nulla.
� andata davvero bene, perch� il difetto del componente usato da Facebook era noto pubblicamente da alcuni mesi e se un malintenzionato si fosse accorto, prima di Leonov, che il difetto era presente anche in Facebook avrebbe potuto prendere il controllo dei server del social network (i computer che ospitano i dati caricati e pubblicati dagli utenti) e manipolarli o cancellarli in massa. Sarebbe stato un disastro.
L�informatico ha mantenuto il riserbo sulla vicenda fino a pochi giorni fa, quando ne ha pubblicato i dettagli rivelando anche un ulteriore lieto fine molto particolare: una ricompensa di 40.000 dollari, datagli da Facebook una settimana dopo la risoluzione del problema per aver gestito in modo responsabile la scoperta della vulnerabilit�, usando gli appositi canali di comunicazione.
Il social network di Zuckerberg non � l�unico sito che offre ricompense in denaro per chi segnala in modo sicuro e responsabile i difetti e le vulnerabilit� (i cosiddetti bug bounty): lo fanno quasi tutti i principali siti e servizi di Internet, come Google, Apple e Microsoft. Ma ci sono molte aziende che preferiscono ignorare le segnalazioni e far finta di niente, mettendo cos� a rischio la sicurezza degli utenti. Di solito questo significa che dopo un lasso di tempo ragionevole la falla verr� resa pubblica oppure venduta ai criminali: in entrambi i casi le conseguenze saranno pesanti. E tutta questa guerra avviene quasi ogni giorno dietro le quinte di Internet.
Fonti aggiuntive: Graham Cluley.
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